lunedì 16 febbraio 2009

Le Schegge del demonio


Qualcuno potrebbe pensare al segno divino. Quando la folla dei parenti queruli, assedia letti di degenti in apparente tranquillità, si scatenano le sequele di madonne ausiliatrici e trinità in appostamento contro progetti demoniaci. Arrivano gli amici che hanno studiato. Adesso mi trafigge il fianco, un dolore solido, di ematoma in espansione. Scende l’ematocrito, sotto il piglio attento del primario in visita serotina. Si aggiunge un dolore nuovo, del corpo che reagisce, che si sveglia, vergine da siffatti traumi. Altre fratture. Schegge di ossa, tenute strette dai muscoli del consumato podista. Vorrebbero, queste schegge sanguinose. scendere fino alle mie caviglie, come i resti dell’arrosto di una scampagnata, a bruciare, bianchi, tra le ceneri del falò, prima di andarsene. Ma eccoli gli amici, frequentatori di librerie d’essai. Non sono riusciti a trovare il loro Dio, quello uno e trino, nelle chiese vicino casa. Un Dio impegnativo, perchè presuppone l’abbandono dei vizi a loro tanto cari. Allora lo cercano nelle Indie, in Arabia, nei libri colorati di Buddha tascabili. Divinità sagge e terrene, da utilizzare, possibilmente a stomaco pieno, dopo un pranzo ed una bella canna. Mi costruiscono un kharma su misura, di quelli dove nulla e casuale più della casualità di una vita già scritta, dall’inevitabile destino. Poi ci sono quelli che hanno studiato il greco, tra ubris e colpe dei padri che ricadono sui figli. Preferisco il silenzio morfinoso che attutisce i sensi e soffoca l’udito su questa ciurma di sparatori di cagate. Secondo la gerontocrazia della famiglia, fatta di zie dal rosario d’osso di muflone e nonne occhialute, avrei decine di ceri da accendere su tutta la via Francigena. Chi mi infonde la presunzione che, pletore di santi si siano occupati di me in quel momento? Come può un uomo, essere pieno di questa boria antropocentrica, che lo fa sentire padrone motore del tempo? Quanti annunci mortuari ho letto, di gente, che pensava alla propria morte, come fine dei tempi! Adesso il centro del mondo è la mia anca, io sto a lato

3 commenti:

  1. non so perche' te lo dico qui...
    sulla lapide di mio padre, contro tutti i commenti dei miei parenti, ho proposto ai miei fratelli ed ho fatto scrivere: "Arrivederci"
    Mi commuovono sempre i tuoi commenti.
    I tuoi passaggi sono motivo di orgoglio per me!
    Grazie "Grande Favollo", cuore indomito abruzzese.
    Un giorno raccontero' di Ortona e del ricordo che ho di lei

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  2. Scrivi in maniera così intensa che quel dolore al all'anca lo sento anch'io. Sei bravo...

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  3. Magari si potesse costruire un kharma su misura.
    Il problema è che non è in garanzia.

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