mercoledì 11 febbraio 2009

Serial blow job


Le ragazze si fermarono davanti al bar. Faceva caldo. Erano intenzionate a rimorchiare. Entrarono. Il bar era affollato. Si diressero con aria sicura verso il bancone. Alcuni uomini, si girarono per curiosità e le guardarono. Avevano un’aria sicura le ragazze, come se conoscessero già la strada. I loro occhi malcelavano l’istinto della caccia. Erano lì per quello. Una volta al bancone, ordinarono due birre, quindi si misero di spalle, appoggiando la schiena sul bordo del lungo pianale di legno. Le gambe penzolavano dai sedili alti. Qualcuno , passando davanti a loro, notò le calze.. Quelle calze che le donne qualsiasi non mettono. Le calze di quelle che vogliono farsi vedere le gambe...Le ragazze trovarono l’uomo. Era un tipo abbastanza alto, corpulento, sulla quarantina. Stava giocando a biliardo con altri due tipi. Ridevano forte ed avevano tutta l’aria di essere quei tipi di maschi che non hanno bisogno di tante parole per starci, con delle ragazze come loro. L’uomo notò che le due lo stavano guardando. Dopo qualche minuto, con una scusa, terminò la partita e si diresse verso il bancone, vicino alle due. Le ragazze si passarono un’occhiata, veloci e feroci, poi gli sorrisero, mentre l’uomo chiedeva un drink al barista. Non fu difficile attaccare discorso. Quei discorsi banali che servono a formalizzare quello che li seguirà. Uscirono dal locale. L’uomo azzardò un gesto di confidenza, abbracciandole entrambe. Le ragazze non si opposero. Le cose andavano più veloci del previsto. Mentre una guidava, l’uomo era impegnato sul sedile posteriore con l’altra. L’auto si diresse verso la periferia. La radio a tutto volume ed i finestrini aperti. C’era un vecchio disco di Sly & the Family Stone nell’aria: «Turn me loose», mentre il tipo aveva i pantaloni quasi completamente scesi. All’improvviso la macchina si fermò in un parcheggio deserto vicino l’autostrada. L’uomo e la ragazza scesero, sempre avvinghiati. L’uomo sentì il fresco leggero della notte sui glutei, mentre la donna si inginocchiava davanti a lui, scendendogli anche gli slip. Iniziò a fargli un pompino. Lui gemeva al movimento ritmico della testa della ragazza. la teneva, stringendola per i capelli ed accompagnandola a sè, ogni volta che il piacere si faceva più intenso. Era al culmine tanto che non si accorse di qualcosa di freddo poggiato sulla sua tempia. Capì tutto solo nel momento in cui venne. Riuscì a sentire lo scatto del grilletto, poi il buio. Il quel momento, la ragazza in ginocchio aveva scostato la testa dal suo cazzo, giusto in tempo per essere investita in pieno viso da un fiotto di sperma, sangue e pezzi di cranio. L’uomo aveva l’unico occhio rimasto sbarrato e cadde all’indietro, con un tonfo sordo e sabbioso. L’altra ragazza, con la pistola fumante, stretta ancora in mano, guardò l’uomo riverso a terra, con sufficienza. Le due risalirono in macchina. Era tardi, dovevano rientrare in convento.

1 commento:

  1. Mi sono troppo divertito. Mentre leggevo vedevo tutte le sequenze come un fumetto. ;->

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