lunedì 2 febbraio 2009
La vicina
La vicina aveva un culo che tendeva i pantaloni come un pallone da calcio. E poi, vestiva così strano. Quei piercing, anche sull’ombelico sempre in vista e quel tatuaggio... Le partiva di traverso sulla pancia e le andava a finire sotto la cintura, in direzione del pube. Tommaso immaginava dove si fermava quella strana scritta e avrebbe tanto desiderato leggerla ad alta voce. La ragazza era una tossica. Nessuno avrebbe potuto sospettarlo, data la floridezza del soggetto. Nessuno sapeva, neanche i suoi, che avesse la Malattia. Solo Tommaso lo sapeva, ma lo nascondeva sotto quell’ aspetto segaligno e freddo. Un giorno, era venuta per un esame, nel laboratorio in cui Tommaso lavorava e lui, da curioso, aveva voluto indagare sulla ragazza. Un po' come fanno i fotografi, quando qualcuno gli porta da sviluppare un rullino. Si mettono a sbirciare le fotografie e invadono le vite degli altri. Così, sapendo, le passava davanti, salutandola freddamente, mantenendo quell’aria scandalizzata, perfetta per un mediocre come lui. Ma se lei avesse conosciuto veramente Tommaso, sarebbe scappata in casa, serrando a porta due mandate…l Tommaso era un satanista. Di quelli peggiori. Peggiori come possono essere quelli che nella vita comune, sono i più anonimi ed i più inquadrati. La sua passione per il satanismo acido era passata ed ora si stava spingendo verso un gioco pericoloso, senza ritorno. Avevano iniziato con le orge, lui e gli altri. Ogni tanto sgozzavano qualche gallina. Ma più che drogarsi e praticare sodomia, non andavano. Poi era arrivato il Maestro. Avevano raddoppiato l’intensità degli incontri e c’ era scappato il primo morto. Una puttana. Prelevata con la scusa di un servizietto, narcotizzata e portata sul luogo del Sabba in stato di semincoscienza. Il fatto è che la troia aveva pensato bene di svegliarsi durante la violenza di gruppo e il Maestro le aveva tappato la bocca con uno straccio. Aveva esagerato. Era morta soffocata. Tutti erano colpevoli. Il Maestro aveva proferito minacce terribili se qualcuno avesse parlato. In ogni caso fu semplice liberarsi del corpo. C’ era una conceria vicino e quelle vasche piene di acido svolsero un bel lavoro. Eliminato l’oggetto del delitto, Tommaso eliminò il crimine commesso dalla sua coscienza, dato che ne avesse ancora una. Così, sazio di sparizioni, non si accorse che la vicina non si vedeva da qualche giorno. Ma era sabato. La sera dell’incontro. Erano in circolo, attorno all’altare, dove giaceva la vittima. Tommaso non riusciva a distinguere bene intorno a se. Aveva preso una dose eccessiva e non aveva gli occhiali, quei grossi, stupidi occhiali a culo di bottiglia. In un attimo furono tutti addosso alla vittima. Nella nebbia della sua trance, Tommaso riuscì a capire che la vittima era una donna, come al solito. Ma il fatto strano è che fosse consenziente. Tommaso riuscì a prenderla da dietro. La sodomizzò. Spingeva più delle altre volte, tanto che sentì qualcosa di suo lacerarsi. Come una puntura alla base del suo membro. La teneva da dietro , tirandola per le spalle. Davanti alla donna due uomini si facevano masturbare. Tommaso godeva. Era un misto tra l’effetto della droga e l’orgasmo. Sentiva solo il freddo marmo dell’altare, premere sulle sue ginocchia. Venne e istintivamente nella penombra, girò la donna incappucciata verso di se. L’unica cosa che riuscì a leggere, prima di ficcarsi il coltello in gola, fu la fine di quel tatuaggio sul pube...
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Come puoi gestire 3 blog?
RispondiEliminaspett.le Madame K, Ho la facoltà di essere un pluriscrittore, dotato di un archivio cartaceo personale fatto di centinaia di racconti, versi in rima, testi di canzoni, recensioni musicali, articoli di politica, satira politica, creati in oltre 20 anni di scrittura a vuoto.Qualche collaborazione con testate locali e scritti su commissione. Se mi dai un tema, ti sviluppo articolo, poesia, testo in mezz'ora. Faccio l'imbianchino, però.
RispondiEliminaOk... allora mio caro Signor imbianchino, gradirei stimolarla con questo spunto: Le ovaie di Madame K.... prego, componga.
RispondiEliminaOvaia vanno a paia
RispondiEliminasebben m'appaia
non di gallin nell'aia
ma semi a centinaia
che nuotano in pagaia
con la codina gaia
verso l'amata o...
faccia lei
Il post è stato fatto in 32 secondi netti (cronometrato). Volendo posso ricavare un testo con trama lunga e pregna.
RispondiElimina