“E’ tornato Pietro! Pietro!” Il reduce si
presentò, cappello in mano, nello studio del Conte. Il povero Barone era morto,
facendo maritare Cecilia ad un proprietario confinante, il Conte di Scarano, un
gentiluomo avanti negli anni. “E così tu
saresti il fattore, quello che stava tanto a cuore al mio povero suocero?” “ Sì
Signore, e vorrei chiedervi di tornare a servire la Signoria vostra. Non chiedo
che di tornare alle mie bufale.”
“Dovrò parlare prima con la mia consorte,
donna Cecilia”, rispose il conte. A Pietro si strinse il cuore, come se una
tenaglia volesse staccarglielo dal petto. Lui era rimasto fedele a l’amore impossibile.
Ma la terra aveva bisogno di famiglie pronte a coltivarla. Non avrebbe potuto
esistere niente tra un bovaro ed una baronessa. Cecilia era stata ai voleri del
padre, perché le terre venissero condotte da un altro par suo. Così, nel secondo anno di guerra, davanti al
notaio Di Salvo, il matrimonio fu combinato senza l’amore. Cecilia aveva
accettato quel vecchio storpio come una rosa accetta la morte.
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