sabato 15 agosto 2015

Avrei scritto un libro

Non ci ho creduto, fino a quando non ho avuto il volume, tra le mie mani. E' strano. Ero abituato a vedere, nel mio scaffale, i libri degli altri. Da una vita. Ho preso l'abitudine di scrivere da quasi trent'anni. All'inizio, mi sono dedicato alle fanzine, ciclostilate, da distribuire nei negozi. Avevo diciotto anni e la convinzione che, quello che stavo facendo, fosse solo un gioco. Non pensavo avrebbe potuto essere un lavoro. Nonostante quel giornale clandestino fosse molto apprezzato in Italia ed all'estero, ho lasciato cadere la cosa, da stupido, come solo un adolescente può essere. Ho continuato, qualche anno dopo, con i racconti delle mie avventure in montagna, da escursionista e scalatore, nella raccolta "Valeria e le altre". In questi brani, tutto il fervore romantico, intriso di retorica, ha potuto trovare il suo epilogo, liberandomi dal peso dei "grandi gesti sulla roccia". Passata la fase da lord inglese nel Grand Tour, ho iniziato con un foglio di satira poltica, "Il Peloso", di grande diffusione e poco impegno economico.
Ho calcolato che, utilizzando il sistema delle fotocopie a cascata, mi bastava stampare dieci copie del foglio, per vederle moltiplicate fino a duemila circa, in qualche settimana. Qualcuno mi citò in una tesi ed ebbi momentanea fama e tanti nemici. In effetti, esagerai, nel formulare alcuni giudizi, ma ciò mi bastò per capire come, in politica, gli amici di ieri, possono diventare gli antagonisti di oggi. Nonostante questa fervida attività editoriale, non vi era nulla di ufficiale; la stampa veniva effettuata, nello studio di mio padre, con una vecchia fotocopiatrice Olivetti. Questo mi è bastato per compiangere l'ingegno del signor Adriano. In seguito ho iniziato a raccogliere i testi che fanno parte, oggi, del mio libro, quello vero, di carta, con la copertina, la casa editrice ed il mio nome. Molti di questi racconti sono stati pubblicati sul giornale locale nell'arco di quindici anni, altri sono finiti nei blog che gestisco. Non ho pagato, per stampare le copie della mia opera. Prenderò, al contrario, una piccola percentuale su ogni copia venduta, avrò una distribuzione in molti paesi del mondo ed il mio libro potrà essere acquistato su Amazon in tre lingue: italiano, spagnolo ed inglese. Per il momento, assaporo il piacere di vedere, nel mio scaffale, il mio nome. Ogni tanto sposto il volume, inserendolo ora fra Turgenev ed Arbasino, ora tra Mann e Brancati. E' un'operazione poco degna, lo so, ma la faccio a casa mia, non mi vede nessuno. Siate comprensivi.

1 commento:

  1. Complimenti! So soddisfazioni (soprattutto se non te lo sei stampato a tue spese).

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