Non ci credevo, non l'aspettavo, non lo speravo. Chiuso in questa corteccia di amianto, appiccicata al mio cuore da anni, non facevo affidamento alcuno, sulla possibilità di vincere un premio internazionale di scrittura. La notizia è arrivata come l'agente delle riscossioni, alla porta, mentre stai pranzando. Quando è stato pronunciato il mio nome, da una giuria di scrittori e professori sconosciuti, in mezzo ad una platea di perfetti sconosciuto, ho praticato il gesto meccancio dell'alzarmi, mentre mia moglie scoppiava in lacrime. Il mio cuore era assente. Nulla. Forse conosco il perchè di tutto questo. Quando sei giovane e sperimenti le tue ali per la prima volta, tenti il volo più alto. L'atterraggio è scomposto. Molto spesso il finale è doloroso e traumatico. Tante volte ho provato le mie ali, tante volte un cacciatore, nel bosco, ha mirato al mio volo. Ora non volo più. Le mie emozioni sono chiuse nel barattolo sullo scaffale della cantina. Non è giusto, ma non posso oppormi a questo dato di fatto.
http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2013/08/12/news/la-vera-storia-di-john-fante-a-torricella-1.7569789